ABOUT WHAT: Perché Magic non è più un gioco "da sfigati"
Uno spin-off di ParlaretraAmici dove provo ad analizzare argomenti "pop", e non solo, anche in compagnia di un esperto
“Magic è la figa del 2024”. Una frase che potrebbe aver pronunciato un professore di Harvard, chiaramente. E invece, a pronunciarla, è stato un amico di amici, millennials, appassionatosi di recente a Magic: The Gathering.
Un po’ di storia
Magic: The Gathering è nato dalla mente di Richard Garfield, personaggio che viene definito da Francesco Ventrella in un articolo pubblicato nel 2018 su everyeye.it “un grand nerd”, appassionato dell’immaginario fantasy e, in particolare, di Dungeons & Dragons, gioco di ruolo diventato super famoso in questi ultimi anni anche grazie a Stranger Things. Ora, per farla breve: Garfield al termine della laurea in informatica applicata alla matematica porta a termine il gioco da tavolo RoboRally e un amico d'infanzia lo convince a proporlo in giro.
La piccola casa editrice Wizards of the Coasts vede il potenziale del gioco, ma lo boccia, perché non può permettersi di produrre un gioco da tavolo. Ma ecco qui la svolta: Garfield propone qualcosa di più maneggevole e veloce. E cosa potrebbe esserci di più semplice di un gioco di carte collezionabili. Così, per farvela breve e non rimanere troppo sulla storia del gioco, nel 1993 nasce il primo gioco di carte collezionabili al mondo: Magic: The Gathering.
Un po’ di numeri
Magic: The Gathering ha ormai superato i 30 anni ed è a tutti gli effetti un adulto, anche se potrebbe sembrare strano riferirsi in questo modo ad un gioco di carte. Nel 2015, secondo un articolo pubblicato su Wired.it, Magic è diventato un fenomeno mondiale da “oltre 20 milioni di giocatori, tradotto in 11 lingue e giocato in più di 70 nazioni”. Va da sé che questi numeri, risalenti a diversi anni fa, saranno sicuramente saliti, soprattutto in termini di giocatori.
Questo vista anche la recente popolarità del gioco. Vi sarà sicuramente capitato, nella vostra cerchia di amici/conoscenti, di ritrovarvi a parlare con persone che hanno iniziato a giocarci o, più semplicemente, a collezionare (e rivendere) le carte.
Qualche considerazione
All’inizio ho citato Stranger Things, una delle serie Netflix più viste al mondo, da nerd e non, e Dangeons & Drangons. La serie è l’esempio di come, se proposto nel modo corretto, un gioco (o qualsiasi altra cosa) visti per anni come “da sfigati” possano essere rivalutati e considerati anche da un pubblico mainstream interessanti.
Forse stiamo pian piano riuscendo ad allontanarci dall’idea che i nerd non siano solo “l’uomo fumetto” dei Simpson. Ma non solo.
Vi lascio di seguito un po’ di articoli in cui si parla del rapporto tra giochi da tavolo/carte/ecc e salute del nostro cervello. Non vi sembrerà una novità, ma i giochi da tavolo sono ottimi anche per i rapporti sociali.
Scacchi, carte e giochi da tavolo: le attività anti-age per il cervello
I benefici inaspettati dei giochi da tavolo: rafforzano i legami sociali e riducono lo stress
Ne parliamo con…
Lorenzo Ferrero è speaker, doppiatore, redattore di cpop.it ed eterno geek
Come ti sei appassionato a Magic?
Sono di un piccolo paese della Liguria e un’estate aprirono Bombadillo, il classico negozietto nerd con giochi, fumetti e carte. Da ragazzino mi sono appassionato proprio grazie a questo negozio, dove arrivavano persone da tutta Italia. Ci andavo a giocare con quelli che poi sono diventati amici, sia del mio paesino che di altre città, come Milano e Cantù.
Di quanto tempo fa parliamo? Hai un ricordo particolare legato a questo gioco?
Almeno 16/17 anni. Ci ritrovavamo per giocare direttamente in negozio o ai tavolini della spiaggia. Questi sono i più bei ricordi che ho legati ai giochi di carte, non solo a Magic.
Stiamo assistendo ad un vero e proprio “boom di interesse” per carte collezionatili, giochi da tavolo e affini, che non vengono più considerati semplicemente “giochi da nerd”. Secondo te, perché? Cos’è cambiato?
È arrivata in concomitanza con la pandemia, principalmente per quanto riguarda i Pokémon, che sono più mainstream, mentre Magic è più “nicchia”, pur essendo il gioco più giocato del pianeta. La carte dei Pokémon, per farti capire, sono più collezionate. Durante la pandemia tante persone chiuse in casa hanno ritrovato, nelle cantine o negli armadi, le loro carte e si sono dette “mah, vediamo un po’”, e tanti hanno scoperto di poterci guadagnare. La cosa brutta del collezionismo, per quanto mi riguarda, è il lucrarci sopra. Per molti non è più una cosa da nerd perché ci puoi fare dei soldi, ma per me è in quel momento che smette di avere valore, perché tradisci la filosofia del “devono essere giochi e devono divertire”.
Hai dei consigli per chi si avvicina per la prima volta a questo mondo?
Mi ricollego a quello che ho detto prima: dovremmo collezionare le cose non di valore, ma quelle che ci piacciono davvero. Bisogna partire dalle cose che piacciono, poi si può ampliare la propria cultura.
Un po’ di articoli
Magic: The Gathering, una carta del 1993 è stata venduta per 3 milioni di dollari
Magic, l’incredibile cifra pagata da Post Malone per la carata dell’Unico Anello
Questa era la prima puntata di ABOUT WHAT, spin-off di ParlaretraAmici in cui provo ad analizzare argomenti “pop”, e non solo, anche in compagnia di un esperto.